Il media training è fondamentale per i rapporti con la stampa Il media training è fondamentale per i rapporti con la stampa

Il media training: immergersi in una redazione virtuale

“I rapporti con la stampa non si improvvisano, occorre conoscere le regole d’ingaggio con i giornalisti. Il media training interviene proprio qui…”
Il media training è fondamentale per i rapporti con la stampa
Il media training è fondamentale per i rapporti con la stampa

 

 

 

 

 

 

 

 

I rapporti con la stampa non si improvvisano. Anche una semplice intervista telefonica può rivelarsi problematica, se non si conoscono le regole d’ingaggio con i giornalisti.

E vale per tutti, dal manager al titolare di una piccola impresa, dall’esperto di finanza al portavoce di un’associazione, dal professionista all’amministratore pubblico: i giornalisti seguono regole e prassi ben precise, che è fondamentale conoscere, per non rischiare malintesi o conflitti.

Un’intervista è una situazione di do ut des: al giornalista interessano i contenuti che abbiamo da proporgli, a noi interessa acquisire prestigio e visibilità mediatica. Quindi non c’è spazio per trucchetti o imboscate. Tuttavia, un atteggiamento reticente, risposte troppo vaghe, temi su cui non si era preparati a rispondere possono spingere il giornalista a fare domande più ficcanti e il risultato potrebbe non essere quello auspicato.

Quando un politico, un imprenditore o una celebrity appare completamente a proprio agio durante un’intervista, non è perché la disinvoltura davanti alla telecamera (o al taccuino del giornalista) è un dono di natura: il motivo è che si è allenato a farlo. E questo tipo di allineamento si chiama media training.

Cos’è il media training

Media training significa, letteralmente, formazione sui mass media, finalizzata a fornire alle persone gli elementi generali per leggere le dinamiche dei media e per interagire correttamente con essi.

Perché come avviene sempre, quando cambiamo terreno di gioco è fondamentale conoscere il contesto e la produzione delle informazioni segue percorsi, norme, tempi e linguaggi molto diversi rispetto alla produzione degli altri beni e servizi.

Inoltre, nella società dell’informazione odierna, in cui tutti siamo connessi e siamo esposti alla comunicazione a 360 gradi, il modo di presentarsi e di parlare, il look, l’emotività possono fare la differenza in termini di successo o di efficacia nel trasmettere i messaggi chiave per i pubblici a cui ci rivolgiamo.

Navigare nelle crisi

Imparare a interagire con i giornalisti, gli influencer, i blogger, non è utile soltanto al corretto posizionamento di un brand, ma è anche un’occasione per migliorare la propria reputazione e allargare la propria audience.

Un caso esemplare è quello della comunicazione di crisi. Saper dialogare con i mass media in situazioni complesse e inaspettate può consentire di abbassare la pressione degli eventi, rasserenare gli animi, facilitare la ricerca di soluzioni quando si rischia di essere sopraffatti dal panico. Tuttavia, per riuscirci occorre essere preparati a gestire quelle situazioni.

Professionisti della comunicazione

Il media training serve a questo: a non lasciare niente al caso.

Di solito si svolge con la presenza diretta di un comunicatore e di un giornalista, che presentano i due lati del confronto: come agisce e con quali obiettivi chi cerca le notizie (il giornalista) e come dovrebbe muoversi chi le notizie le propone (l’azienda o l’ente che sarà oggetto dell’intervista).

Un buon media training non è una lezione sulla storia del giornalismo, ma una full immersion virtuale nella routine di una redazione giornalistica. Con i momenti di confronto e la ricerca delle notizie e gli strappi improvvisi dovuti a un imprevisto, un evento straordinario o lo spostamento di una scadenza, che sono eventi normali nella vita di un giornale.

Soli di fronte alla telecamera

Poi c’è il momento in cui  bisogna mettersi in gioco in prima persona: succede quando i racconti e i casi di studio devono trasformarsi in esperienza diretta, attraverso la simulazione di un’intervista reale, con la sua preparazione iniziale, la definizione dei messaggi chiave da comunicare, la costruzione di un set televisivo in cui, soli di fronte a un faro e una telecamera, bisogna riuscire a rispondere a domande pressanti, a cambi di registro, a frenate inattese e accelerazioni dettate dall’intervistatore, la cui agenda non sempre coincide con quella dell’intervistato.

Il media training permette di provare sulla propria pelle le emozioni e le difficoltà di argomentare in situazioni di stress, per imparare a evitare gli scivoloni ma ancor di più per sfruttare tutte le potenzialità che può offrire una buona intervista e, più un generale, un rapporto positivo con i media, all’interno di una efficace strategia di ufficio stampa.

 

Questo articolo è stato realizzato dalla redazione di STAMPA FINANZIARIA.IT

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