Dall’iniziativa di quattro associazioni di categoria è nata una nuova compagine associativa di Confindustria, la Federazione Confindustria Macchine per ceramica, legno, plastica-gomma e packaging. L’obiettivo è chiaro: migliorare i servizi e le comunicazioni offerte nei rispettivi settori e rendere più efficace e sinergica l’azione di advocacy presso le istituzioni, italiane ed europee*.
Una nuova Federazione
Federazione Confindustria Macchine rappresenta quattro associazioni dei beni strumentali: Amaplast, in rappresentanza delle macchine per plastica e gomma; Acimac per i costruttori di macchine per ceramica; Acimall per le macchine per legno e Ucima, che riunisce i costruttori di macchine per imballaggio. “In un mondo che cambia velocemente sentivamo la necessità di una rappresentanza politica più forte e specifica per i nostri quattro settori”, ha sottolineato durante la prima assemblea della Federazione il neo presidente Riccardo Cavanna, già alla guida di Ucima (packaging). Settori che valgono oltre 18 miliardi di ricavi e 1300 aziende, per un totale di quasi 70mila addetti. E che stanno vivendo un momento non proprio roseo, tra investimenti fermi e calo dei consumi, motivo per cui serve far sentire meglio la propria voce. In modo unito.
La forza del packaging
Chi non se la passa male è il settore del packaging, che nel 2024 ha fatto segnare 9,5 miliardi di euro di ricavi, +3,5% rispetto al 2023. Segno di un comparto che resta in grande fermento, dove gli investimenti in nuove tecnologie in chiave di efficientamento e sostenibilità stanno portando a una piccola rivoluzione. L’azienda piacentina Nordmeccanica, che di recente è tornata a far parte di Confindustria, a fine 2024 ha stretto una partnership con la cremonese Coim Group per lo sviluppo di soluzioni innovative per il mercato del flexible packaging. E di storie simile ce ne sono altre. Non stupisce che il comparto faccia segnare previsioni positive anche per il 2025, nonostante le difficoltà date dal contesto geopolitico, macroeconomico e dalle nuove normative europee.
Quali obiettivi?
Come riporta il comunicato stampa diffuso dalla nuova Federazione, tra gli obiettivi c’è quello di un presidio forte a Bruxelles, per seguire in tempo reale la genesi e l’evoluzione delle norme e incidere nel modo migliore sulla loro implementazione. Questo senza che venga disconoscere lo schema di Federmacchine.
“Continuiamo a riconoscere Federmacchine e a parteciparvi”, sottolinea Cavanna. “Ma bisogna fare un passo avanti: serve una Federazione più moderna, il modello attuale non è più sufficiente. I prossimi due anni saranno importanti per definire questo percorso e rendere più incisiva la rappresentanza”.
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