La violenza economica va innanzitutto riconosciuta. In una società virilmente manesca, rispecchiata dal rumore di fondo costante dell’hate speech (il 25% di tutti i messaggi di odio rilevati online dalla Mappa dell’intolleranza riguardano le donne), anche la violenza viene categorizzata secondo postulati maschili: al primo posto la violenza fisica, segue la violenza sessuale, infine la violenza psicologica.
Otto milioni di donne a rischio in Italia
La violenza economica è considerata una sottocategoria della violenza psicologica, che secondo l’Istat tocca milioni di donne: 8,3 milioni per l’esattezza, cioè ben 4 donne su 10.
Ma l’uso della leva economica per prevaricare la donna e renderla dipendente non è soltanto una forma di coercizione odiosa: è anche una spia di derive violente più estese, come lo stalking, lo stupro, fino al rischio di femminicidio, che, com’è noto, non è un reato d’impulso, bensì l’episodio conclusivo di un percorso di crescente isolamento e maltrattamento della donna.
Al tema sarà dedicato un convegno online, “Violenza Economica: come riconoscerla, prevenirla e superarla”, venerdì 20 novembre 2020, dalle ore 18.00 alle ore 19.15, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione di ogni forma di violenza contro le donne. Lo organizzano il Dipartimento di Scienze Economico-Aziendali e Diritto per l’economia (Diseade) dell’Università Bicocca di Milano, Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni affari) Monza e Brianza e Global Thinking Foundation.
Le vessazioni economiche più frequenti
«Diverse indagini indicano che la violenza economica al femminile è ancora particolarmente presente in Italia», spiega Emanuela Rinaldi, Ricercatrice in Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università Bicocca e curatrice dell’Osservatorio nazionale sull’educazione finanziaria. «Si tratta di un ampio ventaglio di atti di controllo e monitoraggio del comportamento di una donna basati sull’accesso al denaro: dalla costante minaccia di negare risorse economiche a un’esposizione debitoria, al negare la possibilità di avere un lavoro e un’entrata finanziaria personale o di utilizzare in autonomia le proprie risorse».
Durante il webinar interverranno: Gaia Vicenzi (keynote speaker), psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, sessuologa clinica e consulente del Tribunale di Pavia, che parlerà degli “Strumenti base della mediazione per prevenire e superare la violenza economica”; Paola Bongini ed Emanuela Rinaldi, docenti dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, su “Il rapporto femminile con il denaro”; il giudice Gianfranco D’Aietti, che si soffermerà sui “Problemi economici legati alla separazione”; Giulia Marchese, docente presso la Universidad Nacional Autónoma de México, che parlerà di “Violenza sulle donne: uno sguardo internazionale”, e Alessandra Maci, che introdurrà la prospettiva di Global Thinking Foundation per “Una rinnovata cultura di cittadinanza economica”.
Il webinar è gratuito ed è aperto a tutti. Per iscrizioni e informazioni, scrivere a: violenza.economica.web@gmail.com.
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Questo articolo è stato realizzato dalla redazione di STAMPA FINANZIARIA.IT
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