Una buona comunicazione e un buon ufficio stampa sono cruciali soprattutto nelle situazioni di emergenza. Perché nelle situazioni di incertezza, il pubblico ha bisogno di avere più informazioni e non meno. Perché un marchio deve manifestare costantemente la propria presenza attiva sul mercato. Infine, perché la crisi finirà e chi avrà lasciato un buon ricordo di sé sarà avvantaggiato.
Il tema è, semmai, come gestire le pressioni esterne e interne all’organizzazione nelle situazioni di difficoltà. Come in tutti i casi di incidenti, è bene affidarsi a un esperto. Nel caso della comunicazione, a un ufficio stampa di qualità ed esperienza.
Di seguito, dieci consigli per gestire l’ufficio stampa in situazioni emergenza condivisi su Ferpi.it da Gianni Di Giovanni, autore del libro “Niente di più facile, niente di più difficile”.
L’ufficio stampa in emergenza
Dapprima, i cinque consigli per un ufficio stampa di successo nelle emergenze e non solo.
1. La reputazione è importante. Far capire il concetto di reputazione, spesso poco noto, ha un impatto competitivo rispetto a ciò che si fa.
2. La verità paga sempre. Dire le cose come stanno, anche quando sono difficili da spiegare, è uno dei segreti per riuscire a evitare danni in futuro.
3. Velocità. Bisogna essere sempre molto veloci e dinamici, perché il mondo della comunicazione è in costante cambiamento.
4. Innovare. Pensare in maniera innovativa: ossia come le informazioni verranno comprese non solo da chi le ascolta ma da chi le ascolterà in futuro.
5. Creatività. Essere molto creativi, cercare sempre forme laterali, non abituarsi agli schemi, non essere abitudinari nelle scelte di comunicazione. Sarà apprezzato dal mercato e darà certamente più risultati.
Gli errori da evitare
E adesso i cinque errori da evitare nell’attività di ufficio stampa.
1. Ripetersi. Evitare accuratamente di raccontare sempre le stesse storie, di essere troppo legati a dei cliché, di andare sulle strade che tutti hanno già percorso
2. Esagerare. Evitare la sovraesposizione
3. Fare confusione. Evitare di usare lo stesso linguaggio per tutti i mezzi che si hanno a disposizione: Internet, televisione, carta stampata
4. Tergiversare. Bisogna dire sempre le cose come stanno. Ci sono molti esempi di persone e aziende che hanno raccontato una bugia sperando di farla franca, ma alla lunga ne hanno pagato le conseguenze. È il caso del Golfo del Messico e di BP
5. Mercanteggiare. Mai pensare che i nostri interlocutori possano essere acquisibili ovvero che si possa barattare una notizia, o la cancellazione di una notizia, con qualche forma di utilità, come un investimento pubblicitario.
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Questo articolo è stato realizzato dalla redazione di STAMPA FINANZIARIA.IT
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