Cosa sono la Bce, l'Eurogruppo, la Bei e il Mes. Christine Lagarde, presidente della Bce Cosa sono la Bce, l'Eurogruppo, la Bei e il Mes. Christine Lagarde, presidente della Bce

Cos’è il Mes, cos’è la Bce, l’Eurogruppo, la Bei

“Cosa sono la Bce, l’Eurogruppo, la Bei e il Mes, quattro termini che oggi come ieri siamo soliti trovare sui mezzi di informazione e che ci raccontano il sistema economico europeo di ieri, oggi e domani…”
Cosa sono la Bce, l'Eurogruppo, la Bei e il Mes. Christine Lagarde, presidente della Bce
Christine Lagarde, presidente della Bce

 

 

 

 

 

 

 

Cosa sono la Bce, l’Eurogruppo, la Bei e il Mes, quattro termini che quotidianamente occupano il flusso di notizie legate alla pandemia Covid-19? Realtà ovvie per alcuni, ma che per altri potrebbero significare poco. Darle per scontate non aiuta nella comprensione collettiva dell’attualità e il maggior tempo a disposizione in questi giorni di quarantena può essere anche l’occasione di un ripasso. Un modo per avvicinarsi ai meccanismi che governano l’Unione Europea. Ma anche un’occasione per i più esperti per apprendere quel dettaglio fino a ora sfuggito.

Ecco un breve vademecum, realizzato attingendo a varie fonti giornalistiche, per potersi orientare meglio tra i termini che riempiono non soltanto le prime pagine dei giornali, ma anche i social network e le chat di whatsapp.

Cos’è il Mes

Come spiega Il Post, il Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes) è un’organizzazione intergovernativa dei paesi che condividono l’euro come moneta, creata nel 2012. Il suo compito è quello di aiutare i paesi che si trovano in difficoltà economica, presentando soldi a condizioni prestabilite. Il Mes è una componente molto importante dell’unione monetaria: serve a mettere in comune il denaro di tutti e a utilizzarlo nel caso in cui uno stato membro si trovi in difficoltà, visto che – condividendo la stessa moneta – le difficoltà di un paese possono avere conseguenze anche sugli altri.

La dotazione del Mes è pagata in maniera proporzionale all’importanza economica dei paesi dell’eurozona: con quasi il 27 per cento del capitale la Germania è il primo contributore. Inoltre, emettendo titoli con la garanzia degli stati che ne fanno parte, il Mes può raccogliere sui mercati finanziari fino a 700 miliardi di euro. Questi soldi poi possono essere prestati agli stati in difficoltà, per esempio per ricapitalizzare i loro sistemi bancari.  Per ricevere l’aiuto, uno stato deve accettare un piano di riforme la cui applicazione sarà sorvegliata dalla famosa “Troika”, il comitato costituito da Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale. Il piano di riforme può prevedere misure molto impopolari, come taglio alla spesa pubblica, in particolare alle pensioni, privatizzazioni, liberalizzazioni e flessibilizzazione delle leggi sul lavoro, allo scopo di rendere nuovamente sostenibili i conti pubblici. Fino a oggi Grecia, Spagna, Cipro, Portogallo e Irlanda hanno usufruito di programmi di aiuto del Mes, ricevendo complessivamente 245,5 miliardi di euro di prestiti e in tutti i casi, a eccezione di quello greco, l’intervento del Mes ha avuto successo e ha aiutato l’economia dei paesi coinvolti.

Di Mes si parla tanto in questi giorni, perché potrebbe fornire risorse aggiuntive alle economie più colpite dalla crisi Covid-19. L’Eurogruppo ha raggiunto un accordo a inizio aprile 2020, confermato a maggio, che prevede un uso più flessibile del Meccanismo europeo di stabilità e l’assenza di condizioni vincolanti che attiverebbero la Troika, per fornire il prestito destinato a spese sanitarie, dirette e indirette.

Cos’è la Bce

Come spiega Wall Street Italia, la Banca Centrale d’Europa (Bce) è stata istituita nel 1998 ed è entrata formalmente in attività il 1° gennaio dell’anno successivo. Quell’anno entrava in vigore la moneta unica europea e si era palesata la necessità di creare un istituto unificato che sostituisse le undici banche nazionali nelle decisioni riguardanti i tassi di cambio e le politiche monetarie da adottare.

La Banca Centrale Europea ha personalità giuridica autonoma e ha la funzione di emanare raccomandazioni e pareri non vincolanti. Il suo scopo è controllare l’andamento dei prezzi e mantenere in salute il potere d’acquisto all’interno della zona euro. Gli altri organismi dell’Ue hanno l’obbligo di consultarsi con la Bce prima di formulare modifiche di trattati che coinvolgano la sfera monetaria. Il presidente della Banca Centrale Europea rimane in carica per otto anni e attualmente è Christine Lagarde.

Dopo anni di politiche monetarie convenzionali, nel 2015 la Bce ha lanciato il suo primo quantitative easing (QE), consistente nell’immissione di liquidità nell’economia europea tramite l’acquisto di titoli di Stato e di altre obbligazioni. Il vantaggio degli acquisti della Bce è doppio. In primo luogo allontana la speculazione. Inoltre sulla quota di debito detenuta gli interessi maturati vengono sostanzialmente restituiti al Tesoro. Se si prendono i soli Btp, per esempio, oltre ad aver ridotto il tasso di mercato, gli acquisti di questi titoli di stato da parte della Bce comporteranno a fine 2020 un risparmio netto di oltre 10 miliardi per le casse del Tesoro. Risparmio che supera i 30 miliardi se il conteggio parte dal 2015.

Per fare fronte ai danni della pandemia, la Bce ha intanto allargato gradualmente il suo campo di intervento, facendo cadere alcuni dei vincoli statutari per l’acquisto di titoli emessi dai paesi membri, come per esempio il superamento del vincolo sugli acquisti per singolo paese, che prevedeva un limite del 33% agli acquisti di una singola emissione di titoli di Stato, e di quello sul rating minimo dei titoli accettati in garanzia dalle banche. La Banca centrale europea, che finora si è sempre tenuta ben alla larga dai rating “spazzatura” cioè sotto il livello di investimento (sotto la BBB-), ha deciso ora di rimuovere alcuni paletti sui junk bond, per anticipare lo scenario peggiore dei valutatori mondiali del rischio di credito. La Bce ha infatti annunciato che accetterà temporaneamente, come garanzia a fronte della liquidità fornita alle banche, titoli che fino al 7 aprile 2020 erano classificati con il rating minimo accettato finora, cioé BBB-, ma che a seguito di un declassamento scenderanno fino a un massimo di due gradini al di sotto di quel livello, nella cosiddetta area dei titoli spazzatura o junk bond.

Cos’è l’Eurogruppo

Come spiega il Sole 24 Ore, l’Eurogruppo è un organo informale della Ue che riunisce i ministri delle Finanze dei paesi dell’Eurozona, per discussioni relative alle proprie responsabilità condivise in materia economica. Il suo ruolo è quello di mantenere uno stretto coordinamento delle politiche economiche tra gli Stati membri della zona euro, oltre a favorire le condizioni per una maggiore crescita economica. L’attuale presidente dell’Eurogruppo è il portoghese Mario Centeno, ministro delle Finanze nel suo Paese.

L’Eurogruppo si riunisce solitamente una volta al mese alla vigilia del Consiglio Economia e finanza, meglio noto come Ecofin: le riunioni dei ministri delle Finanze dell’intera Unione europea.  In tempi ordinari, la funzione degli incontri è quella di garantire la maggior coesione dei ministri dell’area euro in vista della riunione che affronteranno anche con i colleghi di tutta la Ue. Oltre alle questioni che riguardano l’euro, i membri dell’Eurogruppo si confrontano su problemi di maggiore portata e con impatti su politiche di bilancio, monetarie e strutturali per gli stati membri della Ue. Ogni sei mesi viene stilato un programma di lavoro dove si stabiliscono le priorità per il periodo successivo. In situazioni particolari, come è il caso della pandemia di coronavirus in corso, si possono inoltre affrontare discussioni su condizioni di assistenza finanziaria per i paesi della zona euro che attraversano un periodo di gravi difficoltà finanziarie.

Cos’è la Bei

Come spiega Avvenire, la Banca europea per gli investimenti (Bei) è la banca dell’Unione europea, stabilita dal Trattato di Roma che nel 1957 ha posto le basi per la nascita della Comunità economica europea, diventata Unione europea nel 2009. Attiva dal 1958 e con sede in Lussemburgo, ha il compito esplicito contribuire alla crescita economica dell’Europa.

È la più grande istituzione finanziaria del mondo, a fine 2019 disponeva di 50,3 miliardi di euro e si occupa di sostenere l’economia con diversi strumenti finanziari, soprattutto prestiti e garanzie. Raccoglie denaro sul mercato emettendo obbligazioni sulle quali paga tassi di interesse bassi grazie al suo rating a tripla A. Il suo obiettivo è favorire investimenti positivi per l’economia europea come quelli su ambiente, infrastrutture, innovazione, sostegno alle piccole e medie imprese, coesione sociale ed economica. Dal 1994 ha al suo interno anche il Fondo europeo per gli investimenti (Fei), specializzato in operazioni più “rischiose”. Gli Stati dell’Ue sono azionisti della Bei in base al peso della loro economia al momento dell’ingresso nel capitale, ognuno poi nomina un suo ministro per un posto nel consiglio dei governatori della Bei.

La Bei si muove anche in situazioni di particolare difficoltà come quella attuale di Covid-19. Per contrastare la crisi economica da esso scanenata, l’istituto finanziario ha presentato a metà marzo un primo piano di interventi che può mobilitare fino a 40 miliardi di euro di finanziamenti, seguito da un pacchetto a inizio aprile che può arrivare a sostenere prestiti fino a 200 miliardi di euro. L’obiettivo è aiutare l’economia reale dei paesi membri con queste iniezioni di liquidità.

 

 

Questo articolo è stato realizzato dalla redazione di STAMPA FINANZIARIA.IT

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