Italia, paese di poeti, santi, navigatori e giornalisti. Viene da pensarlo guardando ai dati presentati dall’Agenda del giornalista 2025, il database curato dal Centro di Documentazione Giornalistica che ogni anno censisce gli operatori della comunicazione in Italia. Il numero dei giornalisti italiani ha raggiunto quota 106.067, mentre sono 11.934 i comunicatori e i marketer, impegnati anche in attività di ufficio stampa.
L’Ordine dei giornalisti, l’albo professionale della categoria che è anche la fonte di riferimento per i dati ufficiali sui giornalisti italiani, segnala circa 28mila iscritti con la qualifica di giornalisti professionisti (coloro i quali esercitano l’attività giornalistica come principale attività professionale) e altri 75mila pubblicisti (collaboratori di testate giornalistiche che svolgono anche altre attività, come per esempio quella di ufficio stampa).
Sei giornalisti ogni 10 mila abitanti
Infine, l’Osservatorio sul giornalismo dell’AgCom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), depurando i dati dai giornalisti che non esercitano la professione e pensionati, stima circa 36 mila giornalisti attivi (dati 2018), pari a 5,6 giornalisti ogni 10 mila abitanti.
Una media simile a quella della Francia (5,2 ogni 10 mila abitanti), molto inferiore alla Gran Bretagna (9,6), ma enormemente maggiore rispetto agli Stati Uniti (2,8).
Tornando ai dati dell’Agenda del giornalista, le testate giornalistiche ufficialmente registrate in Italia sono invece 3.207, con 94 agenzie di stampa, 96 quotidiani e 713 testate radiotelevisive specializzate e tecniche. Mentre le aziende di comunicazione e ufficio stampa sono 5.623 in tutta Italia.
Bastano 16 giornalisti per fare un quotidiano
In termini di formazione e competenze, l’Osservatorio dell’AgCom rileva che il 70% dei giornalisti italiani è laureato, che vi è una larga conoscenza delle lingue straniere, con prevalenza dell’inglese, noto a vari livelli al 99% dei professionisti, anche se soltanto il 50% ha una conoscenza di livello B2 o superiore. Le competenze digitali sono medie o medio alte nel 54,4% dei giornalisti.
L’approfondimento condotto dall’AgCom ha quantificato anche la dimensione media delle redazioni nei diversi mezzi di informazione: si passa dai 53 addetti dei quotidiani (di cui 16 giornalisti, 35 collaboratori esterni e 2 altre figure professionali) ai 21 della Tv, fino ad arrivare ai 9 della radio. Tuttavia, all’interno del singolo tipo di testata, esiste una marcata differenza tra redazioni di testate nazionali e locali.
In particolare, la dimensione locale si contraddistingue sempre più per la presenza di pochi addetti (addirittura 5 in media in una radio locale), dalla dipendenza da collaboratori esterno e, in molti casi, dall’acquisto di format informativi già preconfezionati.
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