500 mila pompe di calore vendute nel 2022 in Italia, record nell’Unione Europea per la tecnologia chiave per elettrificare gli edifici. Ma anche -27% di immatricolazioni di auto elettriche nel 2022, con appena 49 mila unità vendute. Sono alcuni dei numeri del Rapporto “10 Key Trend sul clima”, elaborato da Italy for Climate e giunto alla quarta edizione.
Il centro studi sul clima della Fondazione per lo sviluppo sostenibile ha indagato come la crisi dei prezzi dell’energia da un lato e l’acuirsi degli impatti della crisi climatica dall’altro, abbiano influenzato la transizione verso la neutralità climatica del nostro Paese. E ha individuato qualche trend positivo ma, soprattutto, diverse criticità.
La crisi delle rinnovabili
Il 2022 è stato l’anno della crescita dei prezzi all’ingrosso del gas, iniziata nel corso del 2021 sulla scia della ripresa postpandemia e accentuatasi con la guerra in Ucraina. Questo ha portato a prezzi record anche per il mercato elettrico, con un’impennata del 143%.
In contemporanea, la grave siccità che ha colpito l’Italia nel 2022 ha causato un crollo record della generazione idroelettrica pari a -38€ in un solo anno. La generazione nel 2022 si è fermata a meno di 30 TWh, tornando ai livelli degli anni 50 e questo ha portato l’idroelettrico a contribuire alla generazione elettrica nazionale solo per il 10%. Essendo l’idroelettrico ancora oggi la prima fonte rinnovabile in Italia, il suo impatto nel settore elettrico è stato molto rilevante: nonostante la timida crescita delle altre rinnovabili (+2 TWh), il crollo della fonte idrica (-17 TWh) ha portato la generazione rinnovabile a circa 100 TWh, appena il 35% della produzione nazionale e la più bassa degli ultimi 10 anni. Ancora nel 2022 fra i grandi Paesi Ue, l’Italia è quello con la più bassa crescita di nuovi impianti eolici e fotovoltaici, con l’installazione di soli 3 GW di nuovi impianti.
Effetto Superbonus
Il 2022 è stato anche l’anno del Superbonus, che ha funzionato solo in parte. A fronte di 46 miliardi di euro di investimenti finanziati durante i 12 mesi, gli interventi attivati su circa 600 mila abitazioni, di cui l’80% in condomini, potranno portare a un risparmio di energia stimato in circa 500mila tep, ossia meno dell’1% del consumo attuale degli edifici in Italia. Il Superbonus ha però svolto un ruolo determinante nella crescita del fotovoltaico del 2022 e sempre attraverso questo strumento nel 2022 in Italia sono state vendute oltre mezzo milione di pompe di calore, 135 mila in più rispetto all’anno precedente, primato assoluto in Europa per una tecnologia chiave per elettrificare gli edifici.
Grazie a rinnovabili, a impianti sempre più efficienti e a un mix energetico più pulito, in generale le emissioni generate dal consumo di un kWh di elettricità negli ultimi vent’anni si sono dimezzate, scendendo sotto i 250 gCO2. Purtroppo, la crisi dell’idroelettrico e l’aumento del ricorso al carbone spinto dalla crisi del gas, hanno invertito questo trend positivo: con quasi 280 gCO2 siamo a +10% nel 2022.
Poche auto elettriche
Tra gli altri indicatori negativi, nel 2022 sono crollate le immatricolazioni di automobili elettriche: il crollo è stato del 27%, con solo 49 mila unità vendute. Un dato in controtendenza con la media europea: nel 2022 infatti, l’Ue ha registrato un nuovo boom di vendite e assistiamo ad una crescita altrettanto sostenuta in quasi tutti i grandi mercati europei: Germania, Spagna e Francia hanno registrato tutte una crescita fra il 25% e il 32% con volumi di vendite fino a 10 volte superiori all’Italia.
Gli indicatori climatici ed energetici studiati da Italy for Climate nel rapporto “10 Key Trend sul clima” non dipingono un futuro roseo. E infatti emerge che, proseguendo di questo passo, solo nel 2220 l’Italia azzererà le proprie emissioni di gas serra. Le stime preliminari di Ispra indicano d’altronde che le emissioni di gas serra in Italia nel 2022 sono state di circa 418 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, un valore praticamente uguale al 2021, nonostante il calo dei consumi di energia.
L’Italia rimane ancora indietro rispetto ad altre grandi potenze europee in termini di transizione energetica.
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Questo articolo è stato realizzato dalla redazione di STAMPA FINANZIARIA.IT
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