Una scena del film The Wolf of Wall Street, incentrato sulla storia di un broker interpreato da Leonardo Di Caprio Una scena del film The Wolf of Wall Street, incentrato sulla storia di un broker interpreato da Leonardo Di Caprio

La truffa Bochicchio: l’avidità, il fascino del rendimento facile e uno scandalo epocale

Lo scandalo finanziario orchestrato da Massimo Bochicchio, uno degli episodi più clamorosi nella storia recente italiana, è al centro del libro “Ingordigia” edito da Mondadori.

Lo scandalo finanziario orchestrato da Massimo Bochicchio rimane uno degli episodi più clamorosi nella storia recente italiana, non solo per la sua entità – ben 1,4 miliardi di euro scomparsi – ma anche per i nomi illustri coinvolti. Avvocati, imprenditori, un ambasciatore, personaggi famosi del mondo del calcio, come gli allenatori Antonio Conte e Marcello Lippi, si sono ritrovati intrappolati in un gioco di avidità e illusioni che si è concluso in rovina. Il caso è dettagliatamente raccontato nel libro “Ingordigia“, scritto da Gigi Riva (Mondadori), che offre una riflessione sull’inganno, ma soprattutto sul desiderio insaziabile di guadagno.

Uno schema Ponzi mascherato

Massimo Bochicchio era un consulente finanziario con ottimi contatti nel mondo della finanza internazionale e nello sport, che si trovò al centro di una truffa colossale, per la quale fu radiato dall’ordine professionale, indagato e arrestato. Morì nel giugno 2022: uscì di strada e la sua moto prese fuoco, rendendo il corpo irriconoscibile. Anche per questo si fecero ipotesi romanzesche sulla sua scomparsa, ma poi si scoprì che si era trattato di un semplice incidente stradale.

La truffa di Bochicchio si fondava su un classico “schema Ponzi”, camuffato da operazioni finanziarie legittime. L’ex consulente finanziario, radiato dalla Consob per attività sospette, ha saputo sfruttare la sua parlantina e il fascino del guadagno facile per convincere una clientela facoltosa a investire enormi somme di denaro. Promettendo rendimenti irrealistici tra il 10% e il 15%, ha attirato una lunga lista di investitori, inizialmente ripagati con i capitali dei nuovi entrati nel sistema. In questo modo ha creato una spirale di fiducia e passaparola che, come nel caso Ponzi nella prima metà del ‘900, contribuiva ad ampliare ulteriormente la rete.

Le vittime e il fascino dell’illusione

Il dettaglio che rende unica la truffa di Bochicchio è la natura delle vittime: non piccoli risparmiatori, ma persone esperte, inclusi manager di alto livello e imprenditori di successo, talvolta clienti di altri consulenti finanziari, che avrebbero dovuto riconoscere i segnali di pericolo. Invece gli hanno affidato cifre astronomiche. Un esempio emblematico è l’imprenditore che aveva affidato a Bochicchio ben 250 milioni di euro.

il libro INgordigia narra la storia del finanziare Massimo Bochicchio che ha truffato numerose perosne inclusi gli allenatori Marcello Lippi e Antonio Conte


«Nessun grillo parlante ottiene udienza se obietta che magari, per come va il mercato, certi interessi a due cifre nascondono un imbroglio. L’ingordigia annulla i dubbi, i soldi fanno soldi che fanno soldi, per un’infinita gemmazione spontanea»

Ma come è possibile che individui accorti siano caduti in un tranello così palese? La risposta, sottolinea Riva, risiede nel fattore umano: l’avidità. Davanti alla promessa di rendimenti eccezionali, anche le persone più preparate possono cedere alla tentazione. Il caso Bochicchio dimostra che nessuno è immune dalle truffe e che il desiderio di guadagno facile può oscurare anche la più solida prudenza.

Dalla radiazione alla truffa internazionale

Prima di mettere in piedi la sua rete truffaldina, Bochicchio ha cercato di operare come consulente finanziario per una grande rete finanziaria italiana, ma venne radiato dall’albo dei consulenti finanziari dalla Consob, l’autorità di controllo sui mercati finanziari. Nonostante questo passato compromesso, è riuscito a entrare nel sistema bancario londinese, sollevando serie domande sull’efficacia della vigilanza internazionale.

Lezioni da un caso che scuote

“Ingordigia” sottolinea come, al di là dell’abilità manipolativa del truffatore, il vero motore di questo scandalo è stato il desiderio di facili guadagni. In un mercato finanziario regolamentato, promettere rendimenti sicuri del 15% dovrebbe far scattare un campanello d’allarme immediato, eppure molte persone si sono lasciate incantare. La lezione da trarre è chiara: quando un’offerta appare troppo bella per essere vera, probabilmente non lo è.

L’aspetto intrigante della vicenda è che, se Bochicchio avesse orchestrato la sua truffa tramite una banca italiana, questa avrebbe garantito il rimborso ai clienti, come avviene per i fondi tutelati. Invece, operando al di fuori dei confini nazionali, utilizzando istituti internazionali e strumenti finanziari di diritto estero, ha potuto sfruttare la mancanza di protezioni simili. E qui sorge una riflessione: è fondamentale affidarsi a consulenti finanziari che operano all’interno di un sistema regolamentato, dove la trasparenza e la vigilanza sono rigorose.

Un epilogo (poco) misterioso

Il caso Bochicchio è destinato a lasciare un segno profondo nella storia degli scandali finanziari italiani, e non è da escludere che possa diventare un giorno il soggetto di un film. Anche la sua morte, avvenuta in circostanze che hanno richiesto un’indagine giudiziaria per dipanare le ombre, aggiunge un ulteriore elemento thriller a una storia già intrisa di inganni, avidità e promesse infrante.

In conclusione, la truffa di Massimo Bochicchio serve da monito per chiunque si affacci al mondo degli investimenti: diffidare sempre di promesse irrealistiche e mantenere una sana dose di scetticismo. Ricordando che, spesso, dietro il fascino del guadagno facile si nasconde l’inganno.

Nicola Scambia è un consulente finanziario italiano e autore del romanzo giallo “Jackfly. Un uomo in lotta contro lo strapotere di una banca”, ambientato del mondo dell’alta finanza.