L’avvento del digitale ha fatto emergere la necessità e la possibilità di monitorare più da vicino l’impatto delle media relations. Tuttavia, i metodi tradizional non bastano più. L’avvento del digitale ha fatto emergere la necessità e la possibilità di monitorare più da vicino l’impatto delle media relations. Tuttavia, i metodi tradizional non bastano più.

Dalle menzioni al valore: gli strumenti per misurare le PR

L’avvento del digitale ha fatto emergere la necessità e la possibilità di monitorare più da vicino l’impatto delle media relations. Tuttavia, i metodi tradizional non bastano più.

L’avvento del digitale ha fatto emergere la necessità e al contempo la possibilità di monitorare più da vicino l’impatto delle media relations. Tuttavia, i metodi tradizionali, come l’equivalente pubblicitario (AVE) o i visitatori unici mensili, non bastano più: rischiano anzi di restituire una visione distorta della realtà. Le menzioni ottenute tramite PR, infatti, hanno un valore qualitativo superiore rispetto alla pubblicità a pagamento, poiché godono di maggiore fiducia e coinvolgono il lettore in modo diverso, più profondo.

Metriche quantitative e non solo

Oggi è fondamentale affiancare alle metriche quantitative (come il volume delle menzioni) indicatori più evoluti che riflettano i risultati concreti delle attività comunicative: conversioni, comportamenti degli utenti, grado di coinvolgimento sui social. I social media, in particolare, stanno diventando canali primari, a volte più efficaci dei media tradizionali nel generare attenzione e interazioni. Monitorare quali contenuti funzionano, quali giornalisti generano più engagement e da quali piattaforme arriva traffico qualificato al sito aziendale diventa quindi essenziale. A questo si aggiunge l’analisi del sentiment e della share of voice, che permettono di capire come il brand viene percepito rispetto ai competitor e quali narrazioni generano valore.

Il ruolo della media intelligence

In questo scenario si inserisce il concetto di media intelligence, che rappresenta un’evoluzione del semplice monitoraggio dei media. Si tratta di un processo strategico e multidisciplinare che consente di raccogliere, analizzare e interpretare i dati provenienti da fonti diverse — dai media tradizionali ai blog, dai social network all’Internet of Things — trasformandoli in insight utili per la comunicazione e il marketing. Non si tratta più solo di “vedere cosa si dice”, ma di comprendere cosa significano quei contenuti per il posizionamento del brand, per le scelte strategiche e per l’interazione con clienti e stakeholder. La media intelligence, infatti, permette di identificare i trend emergenti, misurare il sentiment in tempo reale, mappare i punti di forza e debolezza rispetto ai concorrenti e, soprattutto, anticipare eventuali crisi o opportunità. È una pratica che unisce tecnologia e pensiero critico, e che valorizza ogni punto di contatto tra azienda e pubblico, trasformando l’ascolto in azione.

Investire negli insights più avanzati

La misurazione efficace delle PR parte dalla definizione di obiettivi chiari, condivisi con tutti gli stakeholder, e da un lavoro sinergico con i team marketing e social. Solo così si possono selezionare le metriche più rilevanti e pianificare le attività di monitoraggio con continuità. Le soluzioni gratuite possono essere utili per una prima analisi, ma per ottenere insight più avanzati è spesso necessario investire in piattaforme specializzate. Tuttavia, raccogliere i dati è solo l’inizio: serve analizzarli regolarmente, trarre conclusioni, confrontarsi con i risultati della concorrenza, studiare i comportamenti degli utenti. Questo processo deve essere continuo e iterativo: si sperimenta, si valuta, si corregge la rotta. Solo in questo modo si può innescare un miglioramento progressivo delle strategie di comunicazione.

Misurare per migliorare

La misurazione nelle PR non è più un’opzione, ma un passaggio fondamentale per dimostrare il valore del proprio lavoro e guidare scelte consapevoli, in un’epoca in cui la reputazione si costruisce ogni giorno e su mille fronti. Per i comunicatori moderni, saper misurare equivale a saper migliorare. E questo, oggi, fa la differenza.

Per approfondire: Misurare l’impatto delle Relazioni Pubbliche: una sfida cruciale nell’era digitale