Coronavirus: l’appello del volontariato al premier Conte Coronavirus: l’appello del volontariato al premier Conte

Coronavirus: l’appello del volontariato al premier Conte

Con una lettera aperta al Premier Giuseppe Conte, il mondo del volontariato chiede chiarezza sui decreti dell’8 e 9 marzo, che rischiano di neutralizzare l’operatività dell’intero terzo settore.
Coronavirus: l’appello del volontariato al premier Conte
Il manifesto per l’inaugurazione di Padova capitale europea del volontariato

 

Con una lettera aperta al Premier Giuseppe Conte, inviata martedì 10 marzo, il mondo del volontariato lancia un appello per fare chiarezza sui decreti Coronavirus dell’8 e 9 marzo, che rischiano di neutralizzare l’operatività dell’intero terzo settore.

Nella lettera firmata da Emanuele Alecci, Presidente del Comitato Padova capitale europea del volontariato 2020, si legge che: “In nessuno dei decreti emanati si fa riferimento diretto al mondo del volontariato che, a sua volta, sta riscontrando molti problemi nel capire quali decisioni prendere per ridurre al minimo l’impatto delle scelte nel sistema sociale e sanitario già messo alla prova”. 

Attività sospese per migliaia di associazioni

Poi Alecci ricorda i numeri del volontariato e le difficoltà generate dalle norme anti Coronavirus: “Nella provincia di Padova sono attive 6.400 organizzazioni non profit e oltre 350 mila sono operative in tutta Italia. Il numero di volontari sfiora il 10% della popolazione, con 5.500.000 persone attive nel volontariato. Le attività in cui queste organizzazioni sono impegnate vanno dall’assistenza sociale agli anziani, alle attività di dopo-scuola, al sostegno delle persone a rischio di emarginazione sociale, all’animazione sociale, culturale e sportiva. A seguito dei decreti, già dal 24 febbraio, moltissime realtà hanno sospeso o fortemente limitato le attività”.

“Per le associazioni e per i loro volontari”, spiega Alecci, “è fondamentale poter ricevere indicazioni precise, e non di buon senso, per capire se possono proseguire l’attività e, in caso positivo, come riorganizzarla sulla base delle esigenze di tutela della salute di tutti. I volontari rientrano tra le persone che possono muoversi per “motivi di necessità”? E’ necessaria una dichiarazione del presidente dell’associazione? Devono in qualche modo limitare il raggio d’azione, oltre a seguire le indicazioni previste dall’allegato 1 del Dpcm?” 

Fare presto

La lettera si chiude con l’appello a fare presto, dato che sul volontariato poggi auna fetta rilevante del welfare italiano: “Chiediamo di poter prevedere tempestivamente una integrazione agli ultimi decreti o un decreto dedicato a normare la preziosa opera delle persone impegnate a titolo gratuito e volontario attraverso le migliaia di associazioni e organizzazioni del terzo settore attive nel nostro Paese”.

 

Questo articolo è stato realizzato dalla redazione di STAMPA FINANZIARIA.IT

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