la terra vista da un'astronave illustra il mondo attraversato da grandi cambiamenti come la space economy la terra vista da un'astronave illustra il mondo attraversato da grandi cambiamenti come la space economy

Una bussola per navigare un mondo in crisi

Mentre l’Occidente si richiude in se stesso, esplodono gli squilibri del nuovo mondo multipolare: Giuliano Noci (Politecnico di Milano) prova a mettere in fila i problemi e a tracciare una via d’uscita

L’Occidente ha perso la sua leadership e oggi si scopre minoranza, costretta a rincorrere le aree geografiche emergenti, che ci sfidano sul piano tecnologico (Cina), della crescita (India), dello sviluppo demografico (l’Africa, che conterà 2,5 miliardi di abitanti nel 2050). Una realtà resa sempre più complessa dal venir meno degli equilibri geopolitici tradizionali e senza una chiara direzione apparente: davanti a noi non si prospetta un nuovo ordine mondiale, quanto piuttosto un processo di reset dominato da conflitti, perdita delle posizioni acquisite, disordine.

Meno America più Africa

Disordine” è proprio il titolo del libro con cui Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano, da 20 anni attivo sulla via della Cina, prova a rimettere insieme le schegge di un mondo che si disgrega sotto ai nostri occhi, sotto i colpi di forze che sembrano accanirsi tutte insieme: guerre, conflitti commerciali, nazionalismi, intelligenza artificiale, catastrofi naturali, deficit demografici, spinte migratorie, rotture geopolitiche.

“L’Occidente, per decenni indiscusso dominatore dell’economia globale, si sta sgretolando sotto il peso delle sue stesse contraddizioni”, annota Noci e fa l’elenco dei problemi: la perdita di rilevanza americana, che ci chiude nel nazionalismo, il peso dei nuovi giganti economici, India e Cina, il prezzo del collasso climatico (4.300 miliardi di dollari dal 2000 a oggi), lo squilibrio demografico che impoverisce l’Occidente e spinge Asia e Africa, la rivoluzione digitale. La tesi del libro è che lo scenario è realmente preoccupante, tuttavia, possiamo ancora scegliere se subirlo passivamente e rassegnarci al declino oppure reagire al caos e provare a presidiare gli spazi che consentono, se non di governare il cambiamento, quanto meno di gestire il disordine e trovare nuovi equilibri a tutela non soltanto delle nostre economie, ma soprattutto del nostro stile di vita, dei nostri sistemi di welfare, della nostre democrazie.  

La democrazia paga la sua lentezza

Per farlo, c’è da lavorare. C’è da fare i conti con temi troppo decisivi per essere lasciati al solo gioco del consenso politico, dalla crisi climatica – responsabile del 70% delle catastrofi naturali – a quella demografico-migratoria: il libro riporta questo piccolo calcolo, se 1,1 miliardi di persone potessero spostarsi liberamente nel mondo e guadagnare 15.000 dollari l’anno, il mondo aggiungerebbe 16,5 trilioni di ricchezza, pari a 100 volte il valore degli aiuti allo sviluppo.

Ma gli spunti sollecitati dal libro sono molteplici: dal riorientamento della spesa pubblica verso le infrastrutture e l’istruzione al presidio del nuovo campo di battaglia globale dell’IA e allo snellimento dei processi decisionali pubblici, che sono sfidati dalla rapidità di intervento garantita dai sistemi autoritari dei nostri competitor, dalla Russia alla Cina. Perché è vero che “anche l’autocrazia cinese ha prodotto una crescita enorme, ma la democrazia è certamente più adatta a gestire le complessità di un mondo che cambia”.

Come inseguire il cambiamento

Il libro propone poi due sezioni originali. Prima tre interviste che portano il dibattito sulle competenze, la fiducia nell’umanità e la necessità di ripensare priorità e strategie. L’autore ne parla con una delle massime autorità nella meccanica orbitale e l’ingegneria spaziale, Amalia Ercoli-Finzi, un esperto di politiche del lavoro e innovazione, accademica italiana, Marco Bentivogli, e una nuova italiana, la studentessa Paramjit Kaur.

Nell’ultima parte del libro, infine, Giuliano Noci individua le traiettorie di sviluppo che indicano “la direzione irreversibile verso la quale ci stiamo muovendo”: dal multipolarismo alla rivoluzione digitale alla formazione avanzata e alla space economy. Una possibile ricetta per comprendere il presente, pianificare il futuro e sopravvivere al caos.

Giuliano Noci, Disordine. Le nuove coordinate del mondo. Il Sole 24 Ore, 2025, pagg. 173, € 16,90.