Il fenomeno delle fake news è anche legato alla scarsa alfabetizzazione tecnologica.

Il fenomeno delle fake news è anche legato alla scarsa alfabetizzazione tecnologica.

 

 

 

 

 

 

 

“La menzogna è candidata a essere il tema più interessante nel 2023”, sostiene Domenico Fucigna, futurologo e responsabile della ricerca Tea Trends sugli scenari del prossimo futuro. “La menzogna è l’evoluzione del lungo periodo di fake news che abbiamo vissuto prima nei social e poi quando sono arrivati i big fake, diventati delle vere e proprie manipolazioni digitali di personaggi noti. E tuttora, data la scarsa alfabetizzazione sulle tecnologie, le persone faticano a distinguere la verità dalla menzogna”.

La prima parte dello scenario sulle sensibilità emergenti della popolazione, realizzato ogni anno da Tea Trends, è stata presentata il 5 maggio durante l’evento Futuroom, trasmesso dalla sede di H-Farm a Treviso, con l’obiettivo di capire i comportamenti di consumo e aiutare le imprese a prepararsi ai cambiamenti del mercato.

Lo scenario Tea Trends si basa su 10 temi chiave, individuati attraverso un sistema non convenzionale e predittivo di meta ricerche, basate su ciò che viene detto durante l’anno, a livello globale, su tv, giornali, social media, analisi specialistiche. A inizio maggio, sono stati svelati i primi tre temi del 2023 (gli altri saranno affrontati in due eventi successivi, il 5 luglio e il 5 ottobre 2022), che risultano essere: l’ordine, il sacrificio e la menzogna.

Un ritorno agli acquisti offline?

“In pochi mesi siamo passati da una situazione di incertezza a una di caos”, osserva Fucigna. “Nel nostro scenario, abbiamo rilevato che la produzione di idee negli ultimi mesi è diminuita, perché i film, l’arte e i prodotti della creatività hanno rallentato. Tutto è stato sospeso e i risultati si vedono. In questa situazione in cui mancano i punti fermi, la domanda di ordine può essere un’opportunità per l’impresa di porsi come elemento di riferimento, dando regole chiare, semplici, che sappiano rispondere al bisogno di ordine e fiducia delle persone”.

Secondo Maria Cristina Pagliuca, HR Director di Jaguar Land Rover Italia, nel settore dei beni di lusso la domanda di ordine potrebbe rappresentare un ritorno all’offline. Una sorta di riflusso, dopo la grande spinta verso gli acquisti online, che però rappresentano la diffusione massiva dei prodotti, l’immediatezza della vendita e l’abbondanza delle offerte, quando invece il lusso non ha queste caratteristiche, perché si sposa con temi come scarsità, desiderabilità, ricerca, unicità. “Non mi sorprenderei”, afferma Pagliuca, “se da questo punto di vista la tendenza per l’acquisto dei beni di lusso fosse un ritorno all’offline, sia perché l’esperienza d’acquisto deve essere caratterizzata da esperienze multisensoriali che l’online non garantisce, sia soltanto l’offline permette di raccontare storie di prodotto e storie di valore”.

Responsabilità e bene comune

Il secondo tema è il sacrificio. In tante situazioni, torna questa parola, in particolare con riferimento al bene comune: un concetto nato durante la pandemia in riferimento al personale medico che si è sacrificato. “Bisogna però stare attenti”, ammonisce Fucigna: “il sacrificio ha un significato preciso: non significa annientarsi ma innalzarsi, mettersi al di sopra degli altri. Bisogna quindi allertarsi perché non è detto che il senso che si vuole dare sia sempre quello che si crede”.

Secondo Giuliano Caggiano, coach e partner di InContatto, la società cui fa capo Teat Trends e che ha organizzato Futuroom: “Il sacrificio è legato alla responsabilità. Essere responsabili vuol dire sacrificarsi e per le aziende nel 2023 questa riflessione può essere declinata  non nel senso della diversità bensì dell’unicità: creare percorsi organizzativi unici per persone. Quindi dare attenzione alle persone e riconoscerne l’impegno e i sacrifici che fanno per l’azienda”.

Piani aziendali anti-menzogna

Sulla menzogna, infine, Fucigna ha citato Sant’Agostino, che la definisce come un processo di deformazione della realtà finalizzato alla seduzione. È una pratica che sta diventando dilagante, collegata a tutta una serie di temi e parole chiave ricorrenti. Come la sicurezza e la cybersecurity, oppure la parola gaslight, la luce del gas che è suadente e calda ma che produce un fumo tossico. La manipolazione, il cui primo mondo di coltura è quello del web, soprattutto il deep web.

Per Michele Sambaldi, Managing Director di Pellicano Hotels, “Si torna al tema della promessa: quando dici chi sei, fai una dichiarazione di intenti forte. E l’interlocutore è pronto a disconoscerti se non sei in grado di mantenerla”.

Per Alessandra Della Pelle, formatrice e partner di InContatto, questo vale anche nel mondo del lavoro: “I giovani non accettano più la menzogna, lo slogan dell’azienda a cui non segue la sostanza. Per esempio nel campo della sostenibilità. Oggi è molto importante l’employee journey, cioè che quanto viene promesso, venga poi mantenuto”.

“Il rovescio della menzogna è l’autenticità”, ha concluso Giuliano Caggiano, “perché l’incoerenza può essere vista come una piccola forma di menzogna. La sfida per le imprese è su come si fronteggia questa dimensione secolare e filosofica: è un tema di credibilità aziendale. La gente si è stufata delle false promesse e le aziende devono fare piani strategici anti-menzogna. Oppure patiranno un effetto boomerang”.

 

Questo articolo è stato realizzato dalla redazione di STAMPA FINANZIARIA.IT

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