“La vittoria di Sarkozy nel 2007 segna il pieno riconoscimento delle istanze dell’estrema destra francese. Il simbolo di questa deriva è la nomina di Éric Besson a ministro dell’immigrazione e dell’identità nazionale. La saldatura di questi due concetti, immigrazione e identità, è la prova che il Front National, nonostante abbia perso le elezioni, ha vinto nella testa dei francesi”. Nel 2007, il Rassemblement National oggi al 30% si chiamava Front National, era guidato dal padre di Marine Le Pen, Jean-Marie, che con il 10% dei voti non era nemmeno arrivato al ballottaggio presidenziale. Ma la palla di neve era partita ed è diventata la valanga con cui i quotidiani italiani (La Repubblica in questo caso) hanno titolato i risultati delle elezioni europee 2024. Dando ragione a Francesco Cancellato, direttore di Fanpage, che già a febbraio aveva anticipato non soltanto i risultati, ma perfino i titoli post elezioni, nel libro “Il continente nero. La Destra alla conquista dell’Europa”.
Non previsioni, ma cronaca
Eppure non è un libro di previsioni: è un’inchiesta lungo le strade europee, dalla Spagna all’Ungheria e dall’Italia alla Svezia, per capire che cosa abbia mosso due elettori europei su dieci a spostarsi dal centro e dalla sinistra verso i partiti di estrema destra in 25 anni. E come questo scivolamento spinga inesorabilmente a destra la politica continentale. Cancellato parte delle elezioni europee del 1999 – la prima volta dell’Austria in Europa, in cui brilla, col 23,4% dei voti l’estrema destra Jörg Haider – e va a cercare le radici dei diversi partiti destrorsi che oggi gridano all’onda nera in Europa (il Domani). Come gli spagnoli di Vox, il cui exploit era stato preconizzato dal profeta del trumpismo Steve Bannon nel 2019. La parabola salviniana, antieuropeista e russofila della Lega. Quella dei Democratici (!) Svedesi, che fanno aperto riferimento alle SS. Poi dei tedeschi di AfD, capaci oggi di doppiare il Partito socialdemocratico del primo ministro Olaf Scholz, di Diritto e Giustizia in Polonia (Pis), di Viktor Orbán in Ungheria: “Era il 1993: Berlusconi mi cercò perché voleva già scendere in politica e stava organizzando incontri con i leader che riteneva più interessanti, per rubare loro il mestiere”.
L’uomo che sussurrava alla destra
Berlusconi rispunta spesso nel libro, come l’uomo che sussurrava alla destra. Quello che ha sdoganato il Movimento Sociale Italiano di Gianfranco Fini, nel 1994, “dando il via allo sgretolamento del cordone sanitario” che aveva sempre tenuto le destre fuori dai perimetri di governo in Europa. Quello che, nel 2012, per risarcirla della cancellazione delle primarie del centrodestra in vista delle politiche dell’anno successivo, finanziò con la bellezza di 750 mila euro la prima campagna elettorale dei Fratelli d’Italia e apri le sue tv alla promozione del progetto di Giorgia detta Giorgia. Seguita fin dalle sue origini politiche, lungo tutte le sue relazioni col “nostalgismo fascista” e le formazioni di estrema destra, interne ed estere. Perché è proprio il network internazionale, per Cancellato, uno dei punti di forza (e di finanziamento, non sempre trasparente) delle destre in ascesa. Poi c‘è la capacità di imporsi nella battaglia culturale, di dettare l’agenda e catturare la testa degli elettori, “cavalcando ogni crisi di sistema dell’Europa” e riuscendo a non pagare mai le incongruenze su cui costruiscono i loro discorsi pubblici.
E se “riconoscere questa forza, guardarla negli occhi, è il primo passo per affrontarla”, Cancellato dice anche attenzione, perché “il consenso politico di queste forze è molto superiore rispetto al potere politico che hanno”. Un’affermazione minacciosa, che probabilmente resta in parte attuale, anche dopo il vincente weekend elettorale europeo.
Francesco Cancellato, “Il continente nero. La Destra alla conquista dell’Europa”, Rizzoli, febbraio 2024, pp 312, € 17,50.
—
Questo articolo è stato curato dalla redazione di STAMPA FINANZIARIA.IT
STAMPA FINANZIARIA fornisce contenuti per siti e blog aziendali, servizi di ufficio stampa, comunicazione d’impresa, copywriting, progetti di brand journalism, testi per la pubblicità e il marketing.