Soldi

Giovani attratti dal trading ma traditi dalle truffe finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

Il ricorso ai pagamenti elettronici e ai conti correnti online è aumentato significativamente, anche in Italia, dopo la pandemia da Covid-19. Allo stesso tempo sono cresciute frodi e truffe ai danni dei risparmiatori di ogni fascia di età, compresi i giovani, che sebbene siano più avvezzi agli strumenti digitali sono penalizzati da una bassa conoscenza degli strumenti finanziari e delle norme di sicurezza di base.

La ricerca dell’Osservatorio educazione finanziaria

Per fare luce su questo contesto, l’Osservatorio Nazionale di Educazione Economico-Finanziaria (Oneef), diretto da Emanuela Rinaldi, docente all’Università degli studi di Milano-Bicocca, e il Dipartimento di Scienze Economico-Aziendali dell’ateneo hanno promosso un progetto di ricerca-azione pilota sulle conoscenze dei giovani in relazione alle frodi e agli strumenti per tutelare il proprio denaro online e offline. Il campione della ricerca è composto da giovani tra i 18 e i 30 anni di età, per il 55% donne, con il 63% di studenti di corsi di laurea triennali e il 30% con laurea o titolo di studio post laurea.

Dalla prima fase della ricerca – che proseguirà con la creazione di percorsi didattici finalizzati a migliorare le difese dei ragazzi contro le truffe finanziarie – emergono diversi problemi rispetto alla permeabilità alle frodi. Un terzo dei rispondenti, per esempio, non sa che il simbolo del “lucchetto” indica un buon livello di affidabilità di un sito di e-commerce. Mentre uno su cinque non sa che la banca non è obbligata al risarcimento quando si usa la carta di credito per effettuare un acquisto online con che poi si rivela fraudolento. Inoltre, uno su cinque pensa di dover fornire tutte le proprie credenziali alla banca in caso di smarrimento di una carta di pagamento e un ulteriore 25% non sa se sia lecito o meno farlo, aprendo così un pericoloso varco alle frodi telefoniche e telematiche.

Giovani ed educazione finanziaria

Una parte della ricerca si è poi focalizzata sull’educazione finanziaria, chiedendo ai giovani quali argomenti vorrebbero approfondire in percorsi di questo tipo. Sono emersi tre gruppi principali di risposte: quelli che vorrebbero imparare a non sperperare il denaro e a gestire meglio le proprie emozioni in fase di acquisto (33%); quelli che vorrebbero maggiori informazioni su come investire in modo profittevole, anche tramite il trading e le cripto valute; quelli che vorrebbero avere nozioni base di economia domestica per andare a vivere da soli (costi di affitto, bollette, come amministrare le spese per risparmiare).

«La ricerca è stata realizzata all’interno del progetto europeo Musa (Multilayered Urban Sustainability Action), finanziato con il fondo NextGenerationEU, che ha, tra i vari obiettivi, quello di creare strumenti e percorsi didattici utili a migliorare le conoscenze dei ragazzi sugli errori e le truffe più frequenti», spiega la professoressa Rinaldi. «Mentre i quesiti sono stati formulati in modo volutamente articolato, basandosi sulle indicazioni fornite dagli studenti che hanno partecipato a precedenti percorsi di finanza personale nella nostra università e sulle esperienze reali raccolte dalle banche, tra Deutsche Bank, che ha partecipato alla progettazione del questionario».

Ai risultati della prima fase della ricerca è dedicato il workshop “Rischi, truffe, frodi nei servizi bancari: strumenti per tutelare il proprio benessere finanziario”, che si svolge martedì 30 maggio 2023 a Milano, nell’Aula U6-24, dell’Università Bicocca (Piazza dell’Ateneo Nuovo 1), dalle 14.30 alle 16.30, con ingresso libero.

 

Questo articolo è stato realizzato dalla redazione di STAMPA FINANZIARIA.IT

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