Il 2024 ha visto l'incoronazione della prima Miss AI della storia: Kenza Layli, un'influencer virtuale marocchina. Il fenomeno degli influencer AI solleva questioni etiche, ma promette crescita e innovazione nel marketing digitale. Il 2024 ha visto l'incoronazione della prima Miss AI della storia: Kenza Layli, un'influencer virtuale marocchina. Il fenomeno degli influencer AI solleva questioni etiche, ma promette crescita e innovazione nel marketing digitale.

Chi è Kenza Layli, la prima Miss AI della storia

“Nel 2024 è stata incoronata la prima Miss AI della storia: Kenza Layli. L’intelligenza artificiale conquista il mondo della bellezza…”
Il 2024 ha visto l'incoronazione della prima Miss AI della storia: Kenza Layli, un'influencer virtuale marocchina. Il fenomeno degli influencer AI solleva questioni etiche, ma promette crescita e innovazione nel marketing digitale.
Kenza Layli è la prima Miss AI della storia (Kenza Layli/Instagram)

Nel 2024 è stata incoronata la prima Miss AI della storiaKenza Layli, un’influencer virtuale marocchina che ha battuto oltre 1500 concorrenti generate dall’intelligenza artificiale. Questo evento segna l’ingresso ufficiale dell’AI nel mondo dei beauty pageant, aprendo nuovi scenari e sollevando al contempo tanti interrogativi.

Il concorso Miss AI è stato organizzato dal World AI Creator Awards (WAICA) in collaborazione con Fanvue, una piattaforma leader per creator AI. L’obiettivo dichiarato era quello di celebrare i risultati dei creatori AI e promuovere standard elevati in questo nuovo settore in rapida espansione. Will Monange, co-fondatore di Fanvue, ha dichiarato: “L’interesse globale per questo primo premio WAICA è stato straordinario. Questi premi aiutano a celebrare i risultati dei creatori, ad innalzare gli standard e a garantire un futuro luminoso per l’economia dei creatori di intelligenza artificiale”.

KENZA LAYLI: LA PRIMA REGINA DI BELLEZZA VIRTUALE

Creata da Meriam Bessa, CEO di Phoenix AI di Casablanca, Kenza Layli incarna perfettamente l’equilibrio tra bellezza, tecnologia avanzata e impegno sociale che gli organizzatori cercavano.

Dal punto di vista estetico, Kenza presenta tratti armonici e realistici, con una particolare attenzione ai dettagli come mani, occhi e abbigliamento. Indossa con eleganza l’hijab, rappresentando così la cultura musulmana in modo rispettoso e moderno. La sua immagine trasmette un senso di bellezza naturale e accessibile, lontana dagli stereotipi esagerati spesso associati alle modelle virtuali.

Ma ciò che ha davvero fatto la differenza è stata la “personalità” e la missione di Kenza. Con oltre 194.000 follower su Instagram, Kenza si presenta come un’attivista e influencer impegnata nella promozione della cultura marocchina e nell’empowerment femminile. Nei suoi post, affronta temi importanti come i diritti delle donne, la sostenibilità ambientale e l’accettazione dell’intelligenza artificiale nella società.

Un aspetto particolarmente apprezzato è stata la capacità di Kenza di interagire con i suoi follower in ben sette lingue diverse, 24 ore su 24. Questa versatilità linguistica e la costante disponibilità rappresentano un chiaro vantaggio degli influencer virtuali rispetto a quelli umani.

Al secondo posto si è classificata Lalina, un’influencer virtuale francese con oltre 117.000 follower su Instagram. Il terzo gradino del podio è stato conquistato da Olivia C, un’influencer virtuale portoghese con oltre 10.000 follower su Instagram.

Entrambe le finaliste, come Kenza, rappresentano diverse sfaccettature delle potenzialità degli influencer virtuali: da un lato la promozione di valori positivi e inclusivi, dall’altro l’esplorazione creativa del rapporto tra realtà e artificio.

IL FENOMENO DEGLI INFLUENCER AI

L’ascesa di Kenza Layli e delle sue “colleghe” virtuali si inserisce in un trend più ampio che sta rapidamente guadagnando terreno nel mondo dei social media e del marketing: gli influencer generati dall’intelligenza artificiale. Questi personaggi digitali, creati utilizzando sofisticate tecnologie di computer grafica e AI, stanno conquistando follower reali e attirando l’attenzione di brand importanti.

I vantaggi degli influencer AI per le aziende sono molteplici:

  1. Controllo totale sull’immagine e sul messaggio
  2. Disponibilità 24/7 senza limiti fisici o temporali
  3. Possibilità di personalizzazione per diversi mercati e culture
  4. Costi potenzialmente inferiori rispetto agli influencer umani
  5. Nessun rischio di scandali o comportamenti imprevedibili

Tuttavia, il fenomeno solleva anche diverse questioni etiche e sociali.

Patrizia Mirigliani, patron di Miss Italia, recentemente ha dichiarato “Con l’Intelligenza Artificiale si rischia di creare un modello di bellezza finto che distrugge la figura femminile creando un modello irraggiungibile. Viviamo un momento storico caratterizzato da grande cinismo e individualismo. Ancora una volta mi chiedo: che cosa si sta facendo per valorizzare e tutelare la donna?”. C’è il timore che la diffusione di questi personaggi artificiali possa contribuire a creare standard di bellezza irrealistici e irraggiungibili, amplificando problemi già presenti con gli influencer umani. Inoltre, si pone la questione della trasparenza: quanto dovrebbero essere espliciti i creatori e i brand nel dichiarare la natura artificiale di questi personaggi? Un altro aspetto da considerare è l’impatto sul mercato del lavoro. Mentre da un lato si creano nuove opportunità per programmatori, designer e creativi specializzati in AI, dall’altro c’è il rischio che gli influencer umani vedano ridursi le loro opportunità di lavoro.

Nonostante queste preoccupazioni, il settore sembra destinato a una crescita esponenziale. Fanvue stima che l’industria degli influencer AI potrebbe valere 1 miliardo di dollari entro la fine del 2024. Già ora, alcune delle top influencer AI come Aitana Lopez stanno guadagnando fino a 1000 dollari per post sponsorizzato.

OLTRE LA BELLEZZA

Se il concorso Miss AI potrebbe far pensare a un’enfasi eccessiva su standard di bellezza artificiali, è importante sottolineare come l’intelligenza artificiale stia anche aprendo nuove frontiere in termini di rappresentazione e inclusività nel mondo degli influencer.

Un esempio emblematico è Kami, la prima influencer virtuale con sindrome di Down, creata da The Diigitals in collaborazione con Down Syndrome International (DSi) e l’agenzia creativa Forsman & Bodenfors. Kami rappresenta un passo importante verso una maggiore diversità e inclusione nel mondo digitale, spesso criticato per la mancanza di rappresentazione di persone con disabilità.

La creazione di Kami è stata un processo collaborativo che ha coinvolto oltre 100 giovani donne con sindrome di Down provenienti da tutto il mondo.  Kami utilizza la sua piattaforma per sensibilizzare sulla sindrome di Down, combattere gli stereotipi e promuovere l’inclusione. Il suo successo dimostra come l’AI possa essere utilizzata non solo per creare standard di bellezza irrealistici, ma anche per ampliare la rappresentazione e dare voce a gruppi spesso marginalizzati nel mondo digitale.

PROSPETTIVE FUTURE E SFIDE

Il successo di Kenza Layli, Kami e altre influencer AI evidenzia il potenziale di questa tecnologia nel plasmare il futuro dei social media e del marketing digitale. Tuttavia, man mano che il settore cresce, sarà fondamentale affrontare le sfide etiche e sociali che emergono.

  • Regolamentazione e trasparenza: Sarà necessario stabilire linee guida chiare su come gli influencer AI debbano essere presentati al pubblico, garantendo che i follower siano consapevoli della natura artificiale di questi personaggi.
  • Diversità e inclusione: Mentre Kami rappresenta un passo positivo, c’è ancora molto lavoro da fare per garantire che il mondo degli influencer AI rifletta la diversità del mondo reale in termini di etnia, corpo, età e abilità.
  • Impatto psicologico: Sarà importante studiare gli effetti a lungo termine dell’interazione con personaggi AI sui social media, specialmente tra i giovani utenti.
  • Diritti d’autore e proprietà intellettuale: Con la crescente sofisticazione dell’AI generativa, emergeranno questioni complesse riguardanti la proprietà delle creazioni AI e i diritti degli artisti umani le cui opere potrebbero essere utilizzate per addestrare questi sistemi.
  • Evoluzione tecnologica: Le continue innovazioni nell’AI e nella computer grafica porteranno a influencer virtuali sempre più realistici e sofisticati, sfumando ulteriormente il confine tra reale e artificiale.

Il fenomeno degli influencer AI dimostra il potenziale dell’intelligenza artificiale non solo come strumento di marketing, ma anche come mezzo per promuovere messaggi positivi, sensibilizzare su temi importanti e ampliare la rappresentazione nei media digitali. Tuttavia, mentre celebriamo queste innovazioni, è fondamentale mantenere un approccio critico e consapevole. La società dovrà navigare attentamente le implicazioni etiche, sociali e economiche di questa nuova forma di influenza digitale, cercando di massimizzarne i benefici mentre si mitigano i potenziali rischi.

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