Si è conclusa l’ennesima Eicma dei record con le tangenziali intasate, i parcheggi stracolmi e gli inviti ad utilizzare i mezzi pubblici. Questa altissima affluenza, soprattutto con riferimento ai giovani e giovanissimi (che per qualche giorno appaiono interessati al motociclismo, anche se poi in moto non ci vanno perché l’accesso al mondo delle due ruote è “strozzato” dai costi di acquisto dei mezzi e di patente, immatricolazione, assicurazione e bollo) si concentra negli stand che possono vantare un richiamo sportivo. Ducati, Honda e Yamaha la fanno da padrone, seguiti da Suzuki e Kawasaki; BMW, Moto Guzzi e Harley Davidson richiamano un pubblico più attempato. Modelli nuovi e restyling si sono trovati ovunque, come da tradizione.
La Cina a Eicma
La vera novità di quest’anno, però, va cercata in una serie di stand meno affollati e molto numerosi, ovvero quelli dei produttori cinesi. I cinesi sono già presenti nel nostro mercato da qualche anno, sia come produttori di componentistica che di motociclette intere. Sino ad oggi, tuttavia, in tale ultima veste hanno agito “sotto la copertura” di marchi storici: Benelli (Qianjiang Motor) e Moto Morini (Zhongneng Vehicle Group) ne sono un esempio. Si trattava di una strategia di marketing destinata ad aggirare il pregiudizio del motociclista: con Eicma 2023 questa fase è finita. Il caso più eclatante è quello di Kove, un produttore cinese che ha presentato con il proprio marchio una interessantissima gamma, sulla scia di CF Moto e Voge, ma molti altri stand proponevano scooter e motoleggere (endotermici ed elettrici) e bici elettriche con i propri marchi.
Prezzo, estetica e affidabilità
La tipologia di prodotto sulla quale si sono concentrati per il nostro mercato è quella delle enduro da turismo nella fascia di cilindrata tra i 500 e gli 800 cc. Si tratta di motociclette con potenze tali da non mettere in imbarazzo il neofita ma da offrire prestazioni assolutamente soddisfacenti per il mototurista esperto, di qualità costruttiva che non ha nulla da invidiare ai produttori “storici” (i quali spesso e volentieri attingono a piene mani per la propria componentistica alle stesse case, vedi Piaggio con Zongshen o KTM con CF Moto) e soprattutto una estetica molto accattivante. La meccanica appare solida e la affidabilità dovrebbe esser garantita dall’esperienza che hanno sviluppato in patria (ciascuno di questi produttori fa numeri inimmaginabili nel vecchio continente). Il tutto, ovviamente, offerto ad un prezzo invitante e concorrenziale.
Il successo di Benelli TRK e Morini Xcape, dunque, è destinato a rinnovarsi con altri marchi che dovremo imparare a conoscere e modelli con cui presto familiarizzeremo. L’onda gialla è arrivata, e questa potrebbe essere un’ottima notizia se attrarrà nuovi motociclisti.
Di Gabriele Fagnani
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