Nel 2030 il giro d’affari attorno ai materiali riciclati dai pannelli fotovoltaici sarà di oltre 2.7 miliardi di dollari. E nel 2050 il valore arriverà a 80 miliardi. Secondo Rystad Energy, società di consulenza norvegese che si occupa di energia e business intelligence, oggi il mercato del riciclo dei pannelli è solo agli inizi: il segmento vale attualmente circa 170 milioni di dollari e riesce a catalizzare solo lo 0,08% degli investimenti globali nel fotovoltaico. E le cose si stanno muovendo anche in Italia.
Chi sostituisce i pannelli fotovoltaici in Italia
La prima generazione di pannelli fotovoltaici si appresta a essere sostituita in Italia: in volume la stima è di circa 100mila tonnellate all’anno. Diverse le ragioni dell’intervento da parte dei proprietari: dall’invecchiamento di impianti ormai giunti a fine vita, ai vantaggi economici per le maggiori rese produttive di quelli di nuova generazione o per incentivi e detrazioni fiscali e le cifre sono in crescita. Di fronte a questo scenario si pone l’interrogativo di come e dove smaltire i pannelli dismessi.
“Da un singolo pannello in media possono essere ricavati circa 15 kg di vetro, 3 kg di plastica, 2 kg di alluminio e 1 kg di polvere di silicio oltre a 100 grammi di prezioso rame”
Camillo Pilati, Ceo di RMI.
Tra le realtà attive in questo senso c’è RMI Rottami Metalli Italia Srl. A partire da gennaio 2024 sono stati trattati nel suo impianto volumi sempre più crescenti: a giugno 2024 l’azienda ha riciclato 1.280 tonnellate di pannelli fotovoltaici, volume più che raddoppiato a luglio, tanto che si stima di raggiungere, a fine 2024, un totale di circa 15.000 tonnellate. Numeri che coprono quasi il 30% del mercato italiano.
“La durata media di un pannello fotovoltaico e di circa 10-15 anni. Con i volumi dei vecchi impianti che sono o saranno dismessi lo smaltimento e il riciclo dei materiali diventerà un elemento della catena sempre più importante”, spiega l’amministratore delegato di RMI, Camillo Pilati. “L’aumento dei costi energetici, il miglioramento della tecnologia di riciclaggio e le normative possono aprire la strada a un mercato in cui un numero maggiore di pannelli a fine vita vengono inviati al riciclo innescando un ciclo virtuoso che può aiutare gli operatori a risparmiare sui costi, risolvere i problemi della catena di approvvigionamento e aumentare le opportunità che i paesi europei raggiungano gli obiettivi di sostenibilità”, continua Pilati.
Come si riciclano i pannelli?
I componenti principali dei pannelli fotovoltaici sono essenzialmente vetro, silicio e e parti metalliche. Oggi il processo di smaltimento prevede il riciclo del 98% di questi materiali, generando così un processo di recupero e riutilizzo delle materie prime. Il vetro è recuperato fino al 70%, il silicio al 5-7% e l’alluminio fino all’8-12%.
“Il centro studi del gruppo RMB, di cui siamo parte, ha in corso ricerche e prove per aumentare queste percentuali di recupero”, sottolinea Pilati. “Da un singolo pannello in media possono essere ricavati circa 15 kg di vetro, 3 kg di plastica, 2 kg di alluminio e 1 kg di polvere di silicio oltre a 100 gr di prezioso rame”.