È boom degli investimenti in realtà aumentata. Nel 2016 si parlava di quattro miliardi di dollari. Poi nove miliardi nel 2017, 20 miliardi nel 2018, oltre 44 miliardi nel 2019, fino ad arrivare a una stima di 80 miliardi nel 2020 e 109 miliardi nel 2021. Gli investimenti nei servizi di realtà aumentata e realtà virtuale a livello globale continuano dunque a crescere esponenzialmente e le previsioni dicono che continueranno a farlo anche nei prossimi anni.
Sono i numeri riportati da We Wealth in un’intervista a Franco Tecchia, ingegnere e direttore tecnico di VR Media, azienda tecnologica nata nel 2002 come spin off della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Secondo Tecchia, a favorire questo boom anche le dinamiche che hanno caratterizzato il 2020, l’anno della pandemia Covid-19: “I processi di digitalizzazione, soprattutto per chi aveva intrapreso questa strada già da un po’, hanno rappresentato sotto alcuni aspetti un vero e proprio vantaggio durante la fase di lockdown”, spiega, “In particolare tutta la parte che riguarda la gestione remota degli impianti, la possibilità di monitorarli senza essere sul posto, ma anche di far collaborare tra loro persone sul posto e persone da remoto. Durante la pandemia, in cui spesso tecnici specializzati non potevano viaggiare, queste tecnologie hanno permesso di evitare di tenere ferme le macchine e produrre danni da centinaia di migliaia di euro”.
La sfida europea (e italiana)
A livello geografico, sono gli Stati Uniti a detenere la leadership nel settore. L’Europa occidentale potrebbe però giocare un ruolo determinante nel prossimo futuro, grazie alla sua grossa capacità produttiva. È proprio qui che si potrà osservare la più rapida crescita nei prossimi cinque anni, con un Cagr (Compound annual growth rate) del 101,1%.
Anche in Italia si sta giocando la partita della realtà virtuale. Qui il settore che risulta essere più interessato agli investimenti nell’assistenza remota è quello dell’oil&gas. “Si tratta di un mercato caratterizzato da una produzione continua, che avviene in luoghi abbastanza complicati da raggiungere, sia onshore che offshore”, la spiegazione di Tecchia. “Però la realtà aumentata è trasversale, ci sono imprese che si occupano di ispezioni navali, ma anche il manifatturiero e la filiera della produzione della carta”.
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Questo articolo è stato realizzato dalla redazione di STAMPA FINANZIARIA.IT
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