Il decalogo dello smart working per le piccole imprese

L’emergenza coronavirus ha spinto migliaia di aziende a ricorrere allo smart working

 

Con il lockdown legato all’emergenza Coronavirus, le soluzioni di smart working sono diventate imperative anche per le piccole imprese che inizialmente avevano scelto la prudenza o erano impreparate.

Certo, il passaggio al lavoro da remoto non è uguale per tutti, come ricorda la tabella che correda l’interessante articolo di Francesca Barbieri sul Sole 24 Ore del 1 maggio 2020:

dieci consigli per le PMI per lavorare in smartworking

L’indice del Sole 24 Ore sulla facilità di lavorare in smartworking

 

È possibile tuttavia trovare una propria strada per sviluppare il telelavoro ed è utile, a questo scopo, il breve decalogo messo a punto dal centro di formazione per le imprese Lef-Lean Experience Factory 4.0, la fabbrica didattica realizzata a San Vito al Tagliamento (Pn), da Unindustria Pordenone e McKinsey, per attivare o rinforzare l’organizzazione del lavoro da remoto.

  1. Verificare l’esistenza e la qualità della connessione a Internet dei collaboratori
  2. Creare un elenco delle dotazioni individuali, e di eventuali carenze da compensare, da tenere costantemente aggiornato
  3. Concedere l’accesso da remoto alla rete protetta aziendale ai personal computer affidati ai collaboratori
  4. Estendere alla rete e ai dispositivi dei collaboratori la protezione degli accessi e dei dati
  5. Dotarsi di strumenti adeguati per dialogare in tempo reale con i collaboratori, come per esempio Microsoft Teams, Google Hangouts Meet, Slack
  6. Fornire ai collaboratori i suggerimenti ambientali minimi per operare con efficacia da remoto, relativamente per esempio alla disponibilità di spazi adeguati, alla riduzione delle distrazioni e alle soluzioni (personali) per operare con concentrazione e senza interruzioni
  7. Definire l’operatività in funzione di compiti da svolgere, piuttosto che dei tempi di lavoro: avere un obiettivo da raggiungere o una scadenza da rispettare rendono questo passaggio particolarmente funzionale. Anche in questo caso, si possono utilizzare applicazioni dedicate, come per esempio Microsoft Planner, Trello, Asana
  8. Attivare un servizio di assistenza, che permetta di gestire in tempo reale sia i problemi tecnici sia soprattutto qualunque dubbio o necessità legati allo svolgimento delle singole attività operative
  9. Attivare nuove linee telefoniche, anche virtuali, per gestire il prevedibile incremento di traffico
  10. Consultare i servizi di connettività e formazione on line messi a disposizione dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) attraverso il sito https://solidarietadigitale.agid.gov.it/#/

 

Questo articolo è stato realizzato dalla redazione di STAMPA FINANZIARIA.IT

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